lunedì 9 febbraio 2009

Il corpo femminile come modello cognitivo


Concepire il posto del corpo nella cognizione sembra andare contro corrente rispetto a quei modelli delle scienze cognitive che fino ad oggi hanno influenzato (negativamente) le scienze dell'educazione. In base a queste correnti prevale il concetto della logica formale. La cognizione è ridotta alle operazioni formali, sbarazzata dq ogni contenuto etico e morale come da ogni forma di esperienza diretta. Conoscere equivale quindi ad effettuare calcoli su simboli concepiti come codici logici all'interno di uno spazio di elaborazione situato nel cervello. La cognizione è pensata e concepita come un trattamento dell'informazione originata dal mondo esterno o dal mondo delle parole e delle immagini.

Per la corrente del connettivismo la sede della cognizione è il sistema neuronale concepito come un sistema globale i cui elementi sono in interazione permanente. Per questo modello il corpo è ridotto al sistema neuronale. Da qualche decennio, grazie agli studi di Maturana e Vadela, è emersa una terza corrente che si oppone alle altre, sostanzialmente non dissimile dalle intuizioni degli alchimisti rinascimentali. L'intenzione dei due ricercatori è di collegare le scienze dello spirito all'esperienza umana, ricercando la corporeità della conoscenza. Il corpo viene concepito come una struttura vissuta e la conoscenza una esperienza di incarnazione dei sensi e dei meccanismi cognitivi.

La conoscenza corporea non è più riducibile al cervello e ai suoi neuroni, considerato dagli alchimisti il Padre creatore della Genesi, ma è un fenomeno indissociabile dalla vita dell'individuo impegnato ad agire per sopravvivere nella natura (Adamo terrestre) e poi nella società complessa (Adamo celeste). Michelangelo dipinge l'Adamo Celeste nell'atto di sfiorare con un dito il Padre creatore per ribadire la possibilità per ogni essere vivente di diventare creatura di Dio (il corpo/psiche) e poi "Figlio di Dio", il corpo/mente in grado di "incarnare" amore, coscienza e conoscenza (lo Spirito divino) attraverso l'esperienza cinetica (marte/azione) e cinestetica (venere/percezione).

Secondo il modello di Varela ogni essere vivente che possiede capacità cinetiche possiede un sistema cognitivo. Se Piaget pensa il passaggio dal biologico al cognitivo come una continuità cronologica, Varela, invece, li concepisce come coestensivi, per cui ogni forma di conoscenza che procede dall'esperienza cinetica o cinestetica è indissociabile dal sistema biologico maschile (l'esperienza diretta) e dal sistema biologico femminile (esperienza riflessa e per esteso virtuale), e dai modelli culturali e religiosi di riferimento che informano dei tabù e dei vincoli biopsicologici che limitano l'esplorazione cognitiva del corpo in certe aree poste ai limiti della conoscenza condivisa (le mitiche Colonne d'Ercole)

In particolare il sistema biologico femminile, caratterizzato da una struttura psichica e sensoriale complessa, sensibile alle vibrazioni sottili (le ghiandole endocrine) e alle frequenze elettromagnetiche presenti nello spettro di luce (le ghiandole della testa), rappresenta per gli alchimisti il modello privilegiato per accedere a stati alterati di percezione, intuizione e conoscenza della verità. Attraverso le facoltà percettive e cinestetiche che avvengono naturalmente in ogni corpo (per principio "maschio") pervaso dall ' anima psichica, razionale e intellettiva (per principio "femmina") è possibile "Incarnare" la conoscenza diretta e personale delle sensazioni, delle emozioni e dei sentimenti corporei che sono all'origine di ogni vera esperienza cognitiva.

Le donne di solito esplorano l'ambiente ascoltando le sensazioni corporee per cui sono solite dire "sento, quindi conosco" l'altro, la situazione o l'ambiente in cui mi trovo. A differenza del sistema corporeo cognitivo maschile, costretto ad avventurarsi fisicamente nello spazio attraverso l'attività cinetica e a subire il conseguente riflesso sulla coscienza di sè in rapporto al mondo, tale da strutturare un ego sufficientemente robusto (Ercole) a sostenere le prove dell'istinto, della libido, della passione e della percezione altrui, il sistema cognitivo femminile è costantemente informato dall'energia psichica evolutiva (Eva) che evolve nel tempo in percezione, intuizione e conoscenza dell'anima.

Secondo l'approccio della scuola di Santiago (Maturana e Vadela) "la cognizione dipende dai tipi di esperienza che derivano dall'avere un corpo con varie capacità sensomotorie inquadrate in un più ampio contesto biologico e culturale". Le varie capacità sensomotorie, diverse per ogni individuo e per ogni tipo di esperienza reale o virtuale da affrontare, sono attivate dalla "percezione psichica" di ciò che sta accadendo, per cui il tessuto nervoso informato dalle ghiandole del corpo e della testa (vibrazioni e frequenze) inizia a connettere superfici sensoriali e motorie che modulano l'azione in rapporto alla percezione.

Il meccanismo di autoregolazione istintiva dei riflessi, dei movimenti e delle azioni modellate dalla percezione provienente dal sistema delle ghiandole e quindi dai sentimenti dell'anima, peculiare del sistema corporeo cognitivo femminile, non si limita alla dimensione muscolare dell'esperienza, ma si espande in tutti e sei le dimensioni dell'esperienza cognitiva.

Per la spiritualità alchemica la conoscenza è una esperienza concreta che si "incarna" in tre fasi. Nella prima fase l'alchimista sviluppa il "senso di sè", rappresentato, nella sua forma compiuta, dall'immagine del Bambino Gesù tenuto in braccio dalla Vergine, simbolo dell' evoluzione dell'energia psichica di Eva in consapevolezza sensoriale delle vibrazioni e delle frequenze percepite dal corpo e provenienti dal mondo esterno.

Come si può dedurre , non può esserci un effettivo sviluppo del "senso di sè" fisico, psichico, mentale, spirituale, creativo e cognitivo (il Bambino) se non all'interno del sistema cognitivo femminile (la Vergine), caratterizzato dalle abilità cinestetiche peculiari dell' emisfero sinistro femminile (Giove in leone).

Ciò significa che la pedagogia occidentale persegue da secoli metodi di trasmissione del sapere che privilegiano il nozionismo e l'elaborazione logica e astratta delle informazioni rispetto a un processo cognitivo (il libro) che origina dall'esperienza diretta o virtuale della realtà indagata dai sensi corporei (il Bambino), mentali (Gesù) e spirituali (Cristo) "nutriti" dalla consapevolezza percettiva (la Vergine è collocata davanti a una finestra aperta sul mondo esterno)

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