domenica 22 febbraio 2009

Re Mida: il senso estetico-cognitivo

Bellezza e Conoscenza sono inseparabili. La percezione della Bellezza avviene per gradi e richiede il graduale sviluppo del senso di sè psichico, spirituale e cognitivo. In particolare il senso di sè cognitivo, inteso come sintesi di tutte le intuizioni che, per quanto possibile alla mia mente, sono in grado di prioiettare nel mondo sensibile, visualizzare nello spazio interiore e contemplare nel "centro della fronte", produce una "biforcazione" dell'informazione (la lettera Ypsilon dell'androgino) che è all'origine della percezione estetica e intuitiva.

L'informazione proveniente dalle "immagini" e quella proveniente dalle "parole" viene sintetizzata contemporaneamente dai due emisferi cerebrali (l'archimente teorizzata dal sociologo E. Morin). Bellezza e conoscenza diventano una unità così indisssolubile, che un fattore influenza l'altro. La ricerca di nuove soluzioni estetiche, peculiare delle facoltà dell'emisfero destro spinge l'emisfero sinistro a trovare nuove soluzioni tecnologiche, aerodinamiche e strrutturali che rendono possibile la nuova forma.

Con le medesime modalità l'innovazione tecnica e tecnologica che matura dalla ricerca scientifica, spinge gli artisti a sperimentare mezzi espressivi e canoni estetici che rivoluzionano il senso estetico collettivo. Ad esempio gli studi sull'Ottica, scienza della percezione per eccellenza, ha prodotto tre rivoluzioni: la rappresentazione prospettica (fine XV secolo), la visione a "cannocchiale" (fine XVII secolo) e il puntilismo (fine XIX secolo).

Arte e Scienza sono due attività del cervello umano che scaturiscono dal medesimo processo di elaborazione sensoriale, cinestetico e cognitivo. estetico delle informazioni. Per i filosofi cognitivisti, l'arte di Afrodite è una funzione attiva nell'uomo già dalla tenera età L'arte è la facoltà sensibile che permette a ogni individuo di sviluppare ed espandere il "senso di sé" nello spazio (l' ambiente), nel tempo (la vita) e il mutare dell'energia biopsicosomatica in anima, mente e coscienza creativa (la metaforfosi naturale).

L'arte si configura quindi arte della percezione nel suo senso più elevato. Percezione che ci aiuta a evitare sin da piccoli di sbattere la fronte contro lo spigolo della tavola (senso di sé fisico), di elaborare istintivamente forme complesse di reazione agli stimoli ambientali (senso di sé psichico) e di decidere quali parole, espressioni, comportamenti e forme psicologiche utilizzare per influenzare la comunicazione interpersonale (senso di sé mentale). A un livello più creativo l'arte ci aiuta a immagazzinare nuovi modelli mentali, così possiamo assorbirli senza doverli sperimentare vivendo e senza doverli apprendere con un lungo processo di induzione, e ci fornisce anche una gamma di esperienze che altrimenti non avremmo mai potuto sepruimentare di persona((senso di sé materiale e spirituale).

A questo livello inizia l'arte alchemica, ovvero l'iniziazione alla percezione intuitiva e quindi all'esperienza "virtuale" di tutte le possibili varianti con cui è possibile esprimere creativamente se stessi nel mondo e estrinsecare la propria complessa natura (Il pleroma: istinto, pulsione e libido) in forme consapevoli, originali e caratterizzate da "valore intrinseco" .

"Mentre le invenzioni utili della tecnica modificano solo indirettamente il genere umano, le invenzioni estetiche allargano direttamente la coscienza umana, espandono il campo delle percezioni umane e del discorso emotivo, estendendo la nostra partecipazione ai sentimenti altrui. Attraverso l'allargamento del canale della sensibilità umana la conoscenza dell'universo si allargherà. La differenza tra invenzioni tecniche e invenzioni artistiche corrisponde alla differenza tra cambiare l'ambiente che ci circonda e cambiare le nostre percezioni dell'ambiente." (Kubler, 1976).

Sviluppare il senso di sé creativo (Bacco) significa lavorare quotidianamente con la "materia" al fine di sperimentare le tecniche e applicazioni che il corpo e i suoi talenti mi rendono disponibili al fine di selezionare quelle più idonee, di volta in volta, a specifiche esigenze espressive (senso di sé cognitivo di Re Mida).

Il senso di Sè creativo di Bacco, sintesi di tutte le possibili elaborazioni e creazioni tendenti al nuovo che, per quanto possibile, sono in grado di manifestare per mezzo dei talenti del corpo, le abilità della mente e la percezione sensoriale dell'anima (Sileno, il maestro di Bacco) ha davvero l'effetto di trasformare ogni idea, invenzione e progetto in Oro.

La leggenda narra che Sileno (il "Maestro" al quale Bacco obbedisce), ebbro di vino per i numerosi inviti a partecipare a cene e feste, si fosse perso tra i campi. Re Mida, il senso di sè cognitivo, lo ospita nella sua reggia, lo cura e lo ristora, per poi riconsegnarlo a Bacco che, per sdebitarsi della sua generosità, gli offre di esaudire un suo desiderio: Re Mida gli chiede ovviamente di trasformare ogni sua idea, invenzione e progetto in "oro", metafora del potere del sè creativo di elaborare la forma e la tecnologia più adatta alle esigenze del Tempo.

Bacco esaudisce la sua richiesta. Terra, pietre e spighe di grano e persino il cibo si trasformarono in oro. A questo punto Re Mida chiede al Dio creativo di liberarlo da quella rovinosa fortuna che lo avrebbe condotto a morte certa. Il Dio del vino gli indica la via della liberazione dalla libido che conduce alla sorgente del fiume Pattolo, metafora della fonte battesimale dove avrebbe dovuto lavarsi per eliminare dal corpo la sua colpa. (la libido, il peccato che origina dalla mente impura)

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