venerdì 13 febbraio 2009

La percezione intuitiva delle donne


L'immagine della Vergine con il Bambino rappresenta per gli artisti rinascimentali l'espressione della devozione dell'anima per Dio. La Vergine descrive il passaggio definitivo alla vita conteplativa che non è quella che siamo soliti immaginare.

Contemplazione in greco significa visione panoramica della vita e quindi sguardo che tenta di abbracciare il Tutto in cui si fonde Caos, Necessità, Caso e Destino, i Quattro cavalieri dell'Apocalisse di Giovanni Evangelista.

La contemplazione della Vergine significa fondamentalmente due cose: ricerca della luce di Dio, intesa come luce intelleggibile in grado di illuminare la Mente, ed esplorazione della luce manifesta nella realtà che si traduce in analisi degli elementi della percezione.

La visione della luce divina è un processo graduale di riconoscimento di ciò che è vero, buono e giusto per l'anima; ciò richiede una precisa consapevolezza delle sensazioni, delle emozioni e dei sentimenti del cuore che sono collegate, attraverso un filo invisibile con la vibrazione percepita dal sistema visivo connesso al sistema delle ghiandole endocrine del corpo e della testa

Quante volte abbiamo riconosciuto nel volto, nelle espressioni e nella luce riflessa dal corpo dell'amato la nostra insospettata capacità di intuire la verità al di là delle parole? Allo stesso modo possiamo comprendere il significato emotivo di un dipinto, o emozionarci per le passioni del cuore trasmesse dall'opera lirica, dai romanzi d'amore e dalle storie del cinema.

La percezione della donne esplora con acutezza il mondo dei sentimenti, la dimensione astrale, ma difficilmente è in grado di "collocarsi" sopra il "Trono della Vergine" dipinta da Duccio da Boninsegna nel 1285.

Il Trono descrive infattio il passaggio della percezione dalla dimensione astrale a quella mentale. Ciò significa che è più facile collocare l'analisi e la percezione della "Luce riflessa dalle cose", se si possiedono alcuni fondamenti di psicologia della percezione, filosofia della conoscenza e fondamenti dell'identità umana e spirituale.

Il trono è suddiviso in tre sezioni verticali in cui si intravedono delle aperture in stile gotico, a significare l'importanza della cultura "umanistica" nella costruzione del "corpo mentale" in grado di sostenere la trasformazione dell'intuizione logica (la mente della Vergine) in una fondata consapevolezza del cuore (il Bambino Gesù). Una cosa è intuire la verità dei sentimenti (dimensione astrale), un'altra è essere consapevoli delle dinamiche e delle motivazioni che hanno ispirato e influenzato le azioni e i sentimenti degli "attori" (dimensioni mentale).

La "dimensione mentale" non si realizza studiando i libri di psicologia o di filosofia, ma attraverso una "lettura" condivisa della realtà filtrata dalla sensibilità e dalla cultura altrui e presente in libri d'amore e di avventura, romanzi, articoli dei giornali, riviste, blog e opere del cinema.

Ogni dialogo con la realtà dei fatti e delle esperienze altrui ci permette di "collocare i sei angeli " uno di fronte all'altro e di tessere i tre fili principali dell'alchimia della percezione. La percezione sensoriale delle donne può uscire così dalla dimensione astrale dei diari intimistici, dei pettegolezzi alla moda, del conforrmismo culturale che ci ottenebra la percezione, ed imparare ad evolvere nella dimensione mentale in cui è possibile evolvere in percezione critica, intuitiva e razionale della realtà, così come si presenta al primo sguardo.



I sei angeli dipinti da Duccio individuano tre gradi di trasmutazione della consapevolezza psichica della immagini in consapevolezza creativa e infine cognitiva. Sedendo sul Trono dell'Alchimia Universale, la Vergine alleva nel suo grembo il Figlio, simbolo della capacità dell'anima di esprimere il proprio punto di vista e le proprie emozioni cognitive e riflessioni, senza timore di essere accusata (dall'intelletto maschile) di ingenuità, di arroganza o di scarsa cultura ed erudizione.

Gli artisti del Rinascimento alchemico avevano compreso che il culto laico della Vergine era l'unica speranza di salvare il mondo dall'arroganza dei più furbi, colti e informati. Anche Cristo diceva di diffidare di Pubblicani (intellettuali), Scribi (servi del potere) e Farisei (giornalisti, politici , opinion leder) e diffidava chiunque a scagliare "pietre" contro l'anima che evolve attraverso le esperienze della percezione della libido maschile.

Il cinema insegna in forme didascaliche come intrecciare i tre fili della percezione alchemica e scoprire il segreto della felicità

Le donne che cercano la felicità ascoltando le sensazioni del cuore permengono nella dimensione astrale delel illusioni e degli inganni, commettendo spesso l'errore "pubblicato" dalla Tamaro: "Va dove di porta il cuore". Se il cuore non è collegato al sistema della percezione, si corre il rischio di amare la persona sbagliata o di percorrere strade senza uscita.

Nel film "Poveri ma belli", la protagonista bacia tutti i ragazzi che la corteggiano per "sentire" le risposte del cuore, ma alla fine saranno le evidenze indotte dalla percezione (l'ex riferisce le parole meschine pronunciate dal fidanzato) ad "annunciare" la certezza di scegliere la persona giusta.

La giovane donna ama due uomini contemporaneamente; in un primo tempo, sviluppando la percezione critica e facendo proprio il giudizio del padre (l'emisfero sinistro), sceglie uno dei due, per poi ravvedersi e riabbracciare il primo amore, consapevole dell'importanza dell'onestà, del dialogo (anche manesco) e della rettitudine morale, valori "mentali" essenziali in ogni rapporto di coppia (percezione razionale collegata ai sentimenti del cuore).

"Costruire il Trono e collocarsi nel Tempio dell'anima" è una delle metafore preferite dal misticismo alchemico. Chi riuscirà a "imitare" la Vergine con il Bambino, non si pentirà mai delle proprie azioni e decisioni per tutta la vita.

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