venerdì 13 febbraio 2009

La Mente femminile

La filosofia di Afrodite si dispiega attraverso i miti, le leggende, le favole, le opere dell'arte rinascimentale e, nella società contemporanea, le trame del cinema e le immagini delle donne. Arriva un punto, tuttavia, che l'immaginazione deve essere aiutata dalla riflessione, dall'autocoscienza e da ciò che gli alchimisti chiamavano "dottrina". Quando la filosofia di Afrodite (Venere) si "sposa" con la mente razionale (Saturno) emerge nel ricercatore la "mens" in quanto principio attivo delle operazioni spirituali.

Per Sant'Agostino, il filosofo più illuminato dall'amore di Afrodite, la Mens è una potenza spirituale generale che comprende sotto di sè la potenza volontaria, voluntas, così come le potenze intelligenti vere e proprie, memoria e intellectus. La Mens non è congenita alla nascita, ma emerge da un processo alchemico di illuminazione dell'emisfero destro da parte delle potenze femminili radicate nella Memoria interiore, ovvero nella parte più intima di ogni essere.

Espandere la mente femminile di noi stessi non significa femminilizzare artificiosamente l'aspetto o il comportamento, e nemmeno cambiare gusti sessuali, ma ricordare (come Morpheus in Matrix) le persone, le situazioni e i momenti della nostra vita in cui abbiamo sperimentato l'amore disinteressato dei genitori, l'amore del cuore degli amici e dei figli e le passioni dell'anima. Il nucleo della memoria interiore è iscritto nel genoma femminile e può crescere e svilupparsi all'interno del cuore riflettendo le sensazioni e raccogliendo le immagini, reali o interiori, nei "diari" in cui possiamo custodire i segreti dell'anima.

La costruzione della memoria interiore si concretizza stabilendo un contatto di energia tra il cuore e l'emisfero destro specializzato nell'elaborazione dei contenuti emotivi radicati nelle cellule del corpo. Tale contatto, definito comunemente memoria emotiva, è il filo conduttore che ci permette di comprendere in seguito il significato delle esperienze, delle relazioni e dei rapporti da cui è possibile ancora innalzare la "Torre" (vedi la "Torre" di Brueghel) della comprensione che ha fondamento nella "memoria evolutiva" ed evolve dall'alchimia delle emozioni in sentimenti veri in intelligenza di relazione (Animus mercurius)

Sant'Agostino ribadisce il concetto di verità dell'anima nella celebre, stupenda pagima del "De vera religione" nella quale si invita a ritornare in noi stessi, giacchè la verità abita nell'homine interiore. La verità è una luce interiore, non un contenuto, un pensiero (saturno) espresso in rappresentazioni (venere), dal momento che questo appartiene al ragionamento inferiore, legato ai fattori emotivi e dipendente dalle situazioni psicologiche. E poichè DIo, definito stupendamente da Agostino il Sole dell'anima (il Sè del tantrismo, l'identità dell'anima) è Deus Veritas ,la memoria interiore (ben radicata nel genoma femminile e quindi nell'amore del corpo) ha virtualmente in sè e porta insita in sè l'immagine di Dio che si manifesta tramite la cogitatio nell'autocoscienza in atto dello spirito (Mens).

L'autocoscienza (il bambino interiore nutrito dalla ghiandola del timo) che si sperimenta nelle fasi, anche brevi, di introversione dell'anima all'interno della memoria interiore, è una prerogativa "femminile" di chi va alla ricerca delle motivazioni profonde che risiedono nella mentis abditum, definita da Agostino la mente subconscia dello spirito.

Il desiderio di comprendere il senso della vita, delle esperienze e dei rapporti, peculiare del cercatore della "verità in cui è possibile riconoscere Dio (il Sè)", diventa una vera esigenza se l'individuo porta a compimento la costruzione della memoria interiore ed espande le "potenze femminili" dell'emisfero destro, che non è, come molti credono, centro creativo di elaborazione fantastica e immaginifica delle emozioni impresse nella memoria emotiva, ma luogo "mistico" (il Santuario dell'anima) in cui si forma la "trinità umana" da cui origina l'amore, la coscienza e la conoscenza corporea istintiva (il Sè istintuale) peculiare della mens delle donne e degli artisti.

Nel De Trinitate Agostino scrive: "Se infatti ci riferiamo alla memoria interiore con cui lo spirito si ricorda di sè (Senso cinestetico), e all'intelligenza interiore con cui comprende se stesso (Senso di sè), e alla volontà interiore con cui si ama (Amor sui o Libido), là dove queste tre sono sempre insieme (l'emisfero destro), sono sempre state insieme dal momento in cui hanno cominciato ad esistere, sia che fossero pensate (consapevoli), sia che non lo fossere (subconscie), apparirà invero che l'immagine di quella trinità appartiene alla sola memoria.".

I cristiani ortodossi, più sensibili alla tradizione filosofica greca e e all'alchimia alessandrina che influenzerà le opere Sant'Agostino, avevano codificato già nei primi secoli d.C, le fasi di trasformazione della Trinità umana (senso cinestetico, senso di sè e amor di sè) che evolve nel fondo dell'anima (il cuore), nell' icona della "Vergine con il Bambino", emblema della consapevolezza mentale (la Vergine) delle parole (mercurio) e delle immagini (venere), e quindi dei testi sacri, che evolve dall'autocoscienza (il Bambino).

La consapevolezza mentale è solo una parte della Mens femminile che coltiva dentro di sè, e più precisamente nello stomaco, " il "giardino di Afrodite" in cui fioriscono i fiori, germinano le piante e maturano i frutti della consapevolezza sensoriale che si sviluppa dalla propriocezione (la Venere in Taurus).

Evolvendo nelle potenze della mente femminile (memoria, volontà e intelletto dell'anima) ogni individuo feconda dentro di sè il "Bambino interiore", in grado di dare corpo alla trinità umana (senso cinestetico, senso di sè e amor di sè) , intelligenza alla trinità semidivina (animus, spiritus e intellectus) e infine voce (spirito) alla trinità divina (il padre, il figlio e lo spirito santo).

I misteri di Cristo sono gli stessi misteri dell'Alchimia universale. Raffaello in particolare assimila la "dottrima alchemica" attraverso una assidua frequentazione delle donne e dei mistici e partorirà, pur giovanissimo, una delle opere più significative dell'arte alchemica: il Cristo Benedicente, emblema della coscienza critica di chi osserva il mondo (Acies mentis) e lo giudica (Mens rationalis) attraverso i parametri codificati dalla mente femminile (vedi la Dama dello scorpione e il Cristo)

Invocare "Maria" e la sua "Grazia" e magnificare le sue potenze (il Magnificat) significa cambiare radicalmente punto di osservazione e metro di giudizio. In Maria,( e nella memoria emotiva delle donne per esteso) San Bernardo ripone "la più grande mia fiducia, la ragione di tutta mla mia speranza, ...perchè solo lei, scala dei peccatori, è capace di ricercare la grazia presso Dio. La Vergine saggia ricercava non la sapienza, come Salomone, non la ricchezza, non gli onori, non la potenza, ma la grazia, perchè è solo la grazia che ci salva."

E per grazia intendeva il germe dell'autocoscienza che si sviluppa nel seno di ogni uomo che abbia l'intelligenza di amare la mente delle donne ( e non solo il corpo) e di ogni donna che sia orgogliosa (amor sui) di incarnare la Mente Femminile di "Afrodite sposa di Saturno" .

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