venerdì 13 febbraio 2009

Il senso cinestetico delle donne

L'astrologia degli alchimisti inidividua nel ciclo di Saturno intorno al sole il modello analogico responsabile della formazione della struttura ossea nel neonato e, per analogia, della costruzione dell'identità. La costruzione dell' ego (7 anni), dell'individualità (14 anni), dell'identità (21 anni) e della personalità (28 anni) è un compito che tutti dobbiamo svolgere nei primi trentanni della nostra vita. L'astrologia individua nel ciclo di saturno celeste il periodo di formazione del tessuto osseo del neonato, di crescita del corpo fisico, di sviluppo delle mente e di espansione della facoltà razionali dell'emisfero sinistro, garante dei processi di sopravvivenza dell'individuo e della specie e strumento per integrare e realizzare l'individuo nella società (personalità sociale) e l'ego nell'identità di relazione (io/tu).

Per gli alchimisti la vita sulla terra è caratterizzata dalla dualità intrinseca alla differenzazione sessuale. Uomini e donne differiscono tra loro per un cromosoma, indispensabile per la specializzazione degli istinti primari. Gli uomini sono specializzati nel reperire e realizzare i mezzi necessari alla sopravvivenza della specie, mentre il corredo istintuale femminile è specializzato nella conservazione delle condizioni indispensabili alla vita e nel suggerire le modificazioni necessarie per migliorarla in termini di sicurezza, confort e benessere.

Il progresso sociale e la costruzione della personalità procedono allo stesso modo. La necessità di rispondere ai bisogni dell'anima delle donne e dei figli, e la necessità di dare forma ai desideri della propria anima, determinano la scelta di privilegiare le funzioni razionali maschili in grado di strutturare le condizioni materiali e psicologiche indispensabili all'equilibrio psichico collettivo e individuale.

La terapia psicologica non fa che portare l'attenzione sulle quattro fasi di sviluppo dell'io, individuando i punti critici in cui sono venute meno le condizioni di sviluppo dell'io psichico condizionato e inibito da rapporti negativi con genitori, famigliari e rapporti sociali in genere. L'io psichico è fragile, frammentario, disperso e frantumato da molteplici sensazioni, emozioni ed impressioni che fanno riferimento al sistema di credenze condivise, all'educazione e ai modelli paterni e materni di riferimento. La psicologia occidentale è tuttavia incompleta, inadatta a suggerire o consigliare all'anima ciò che è giusto, buono e utile per la sua evoluzione.

Da 400 anni la psicologia dell'anima, inaugurata dai filosofi e dagli artisti rinascimentali. è stata rigettata nel secchio delle cose inutili, o indebitamente confusa con le vaghe e assurde interpretazioni cattoliche della vicenda di Maria, madre dell' Io consapevole delle strutture egopatiche che rendono impossibile una effettiva liberazione dell'anima dai retaggi culturali, religiosi e sociali di matrice "maschile".

La pedagogia alchemica, figlia dell'istinto femminile di migliorare la vita sulla terra, suggerisce una semplice soluzione. Parallelamente allo sviluppo saturnino della personalità sociale si devono compiere quelle attività sportive, creative e di elaborazione delle esperienze emotive che investono il corpo della "delicata" funzione di "far parlare" l'anima. L'anima si manifesta attraverso specifiche qualità (la luna di nascita) che si estrinsecano attraverso i talenti corporei (il pianeta sull'ascendente di nascita) e le abilità della mente (mercurio, venere, marte).



In "Sphera", un trattato alchemico del 1400, viene rappresentato Giove in Leone in quanto governatore delle potenzialità creative del corpo. Giove regge nelle mani un libro e uno scettro, mentre sotto di lui si vedono giovani atleti impegnati in attività ginniche e di lotta. La scena non ci sorprende e le conclusioni ci sembrano banali. Anche noi accompagnamo i figli in palestra, in piscina, nei campetti di calcio, con la speranza che lo sport "giovi" loro non solo in salute, ma anche nello "spirito", ma non è solo a questo aspetto che a cui alludevano gli alchimisti rinascimentali.

Gurdjeff è stato tra i primi pensatori a diffondere in occidente l'importanza del movimento e della coordinazione muscolare negli stadi evolutivi dell'intelligenza e di trasformazione degli uomini ordinari in uomini straordinari. Nei primi decenni del XX secolo erano in molti a pensare che la ginnastica fosse fondamentale per allenare il corpo e la mente, mentre in America erano già numerose le scuole di yoga fondate dai discepoli di famosi yogi e guru provenienti dall'India. Tre secoli prima il celebre pittore spagnolo Diego Velazquez aveva indicato le finalità spirituali collegate all'esercizio fisico e creativo. Lo aveva fatto alla sua maniera, senza lasciare appunti scritti, semplicemente mettendo un numero nella parte inferiore di un suo autoritratto.



Lo scopo dell'attività fisica e sportiva, come come quella dell'arte o dello yoga, non è unicamente quella di forgiare un corpo perfetto, sano, in forma e libero di esprimere le potenzialità cinetiche dell'anima fisica (muscoli, cuore, organi, sangue), ma soprattutto di rivelare a noi stessi le potenzialità cinestetiche dell'anima sensoriale (organi di senso, mesencefalo, ghiandole, linfa) di regolare istantaneamente l'azione (qualunque essa sia) con la percezione. Fare sport, yoga, arte e sesso significa espandere le qualità cinestetiche che ci avvertono, in tempo reale, della natura sottile degli elementi che siamo "chiamati" a fronteggiare.

La pedagogia alchemica giunge ad affermare che qualsiasi azione "regolata" dalla percezione cinestetica ha il potere di "illuminare" il destino dell'anima. L'atleta cinestetico diventa un campione, l'artista conquista la celebrità, l'amante scopre l'amore dell'amato e lo yogi illumina la mente intuitiva, compiendo il destino dell'anima di rivelare il suo potere attraverso lo sviluppo completo della personalità dell'anima (il numero ventotto).

Era destino che Velazquez diventasse un artista celebre e celebrato poichè era riuscito a percorrere i quattro Atti dell'Arte di trasformare se stesso, il proprio io, attraverso le funzioni regolatrici, omeostatiche, estetiche ed estatiche peculiari del codice istintuale femminile (istinto di conservazione e istinto di equilibrio).

Possedere l'arte di giocare a pallone, di danzare sul ghiaccio, di scrivere poesie, di fotografare la luce, di fare l'amore o di tradurre i sentimenti dell'anima in parole e immagini, significa giungere ad "abbandonare" la logica saturnina ed abbracciare invece la logica di Giove, la logica dell'anima femminile che alberga dentro di noi quando smettiamo di identificarci con la razionalità finalizzata agli scopi.

Nessun artista del pallone o della pittura, per quanto bravo tecnicamente, può diventare celebre se non dimentica se stesso (l'identità dell'ego) e "lascia" che l'anima operi autonomamente attraverso le facoltà cinetiche e cinestetiche del corpo, della mente e dello spirito (coscienza). Nessuna opera d'arte può essere finalizzata a uno scopo razionale preciso, anche se tutte le azioni di un giocatore di calcio devono essere orientate verso una unica direzione, la porta del portiere avversario.

L'obiettivo dell'alchimista rinascimentale è di far precipitare i "tre ego dalla torre" (la XVI carta dei tarocchi), metafora della rinuncia a finalizzare tempo, risorse ed energia a fine di realizzare gli obiettivi dell'ego saturnino.



Caravaggio è ancora più radicale e identifica in Golia il mostro monoculare e monocerebrale che impedisce all'anima di manifestare la propria natura e identità (Davide).Davide ha 14 anni. E' abile nell'utilizzare la fionda (la percezione razionale e intuitiva dell'androgino, il numero 14)) e, grazie alle potenzialità cinestetiche dell'anima, sconfigge Golia con un colpo solo.

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