venerdì 13 febbraio 2009

La libido creativa delle donne

La percezione sensoriale (la venere delle donne in bilancia) si congiunge all'intelligenza corporea (il mercurio in ariete degli uomini) per generare la sensibilità dell'androgino. L'androgino è bisessuale in senso mentale, ma non è omosessuale. La sensibilità dell'androgino è definita dalla lettera Y che allude metaforicamente allo sviluppo sociale dei sentimenti del cuore (amicizia, passione, amore per la bellezza, i figli, l'arte) attraverso le facoltà creative e cognitive di entrambi gli emisferi cerebrali.

La tendenza iniziale di ogni individuo è di essere "monocerebrale". La necessità di definire l'identità e di realizzare una sicurezza materiale che si traduce in status sociale ed equilibrio psicologico costringe l'identità corporea (il piccolo io) a razionalizzare tempo, risorse ed energia in vista di un traguardo o di una prospettiva di successo, oppure, nel caso delle donne, a limitare il proprio ruolo a quello di mogli e madri.

Poi, per fortuna o per necessità, l'intelligenza corporea creativa (il mercurio in leone) inizia a percorrere nuove strade (all'interno e fuori dal corpo). Le coppie si separano, le donne ricercano una propria autonomia economica, gli uomini coltivano l'hobby del sesso, o ricercano gratificazioni extra lavorative, oppure si avventurano in imprese spericolate. L'io si espande nell'ego e sperimentiamo la "libido sociale", intesa come volontà di possedere bellezza, ricchezza, potere e amicizie influenti, che ci conduce a pensare, immaginare e fare qualsiasi cosa pur di emergere e soddisfare la pulsione creativa dell'anima.

L'alchimia materiale e sociale è un fenomeno comune a tutti. Ciò che non siamo in grado di realizzare è l'Alchimia della libido sociale in "intelligenza, coscienza e conoscenza di relazione" utilizzando le facoltà dei due emisferi. Per gli alchimisti la libido segna la trasformazione dei desideri in volontà di possesso; volontà che rappresenta il vero "peccato originale" di cui ci possiamo lamentare quanto ci accorgiamo di essere infelici e ancora insoddisfatti di tutto ciò che siamo riusciti a possedere ed accumulare.

Nella Genesi alchemica la libido di Eva (la volontà di essere) è diversa da quella di Adamo (la volontà di possedere). La libido femminile è l'istinto dell'anima di evolvere nella materia corporea e nel mondo materiale cogliendo il frutto della mela, metafora delle potenzialità creative e cognitive dei due emisferi. E' per questo che Raffaello considerava la mente della donna identica a qualla dell'androgino, mentre Leonardo sperimentava dentro se stesso le facoltà della sensibilità androgina di percepire i moti dell'animo.

La mente androgina che collega il cuore a Ypsilon con i due emisferi, provoca l'insorgere dei talenti, delle abilità e delle qualità creative dell'anima (Eva) all'interno del corpo (Adamo), per loro natura disobbedienti a qualsiasi regola, dogma o dottrina. L'Adamo di Michelangelo diventa diventa come Dio creatore, e giunge a sfiorarlo con le dita, attraverso le facoltà dell'anima di espandere la percezione, l'intuizione e la conoscenza della Realtà.

Mordendo la mela della conoscenza alchemica, Eva (l' intelligenza corporea femminile) disobbedisce a Dio e viene cacciata dal Paradiso per sperimentare il "dolore di partorire" una autentica coscienza di sè in rapporto al mondo, mentre Adamo (l'intelligenza corporea maschile) deve provare la fatica e lo stress dell'impegno quotidiano di sostenere l'anima nel suo processo evolutivo.

Per gli alchimisti essere "cacciati dal Paradiso" equivale ad uscire dalle regole predefinite dalla società, dalla cultura e dalla morale religiosa del proprio tempo. Abbracciando la libido di Eva di voler evolvere utilizzando le potenzialità creative (immaginazione e fantasia) e cognitive (intuizione e sapienza sacra e profana) di entrambi gli emisferi, gli alchimisti rinascimentali sperimentarono una starordinaria capacità di rappresentare la Realtà in forme astratte e simboliche (la fanciulla, simbolo di ispirazione creativa, sale al cielo)

Dal punto di vista biopsicosomatico descritto dall'alchimia tantrica e dal Rosarium Philosophorum, la cacciata dal Paradiso rappresenta la fuoriuscita dell'anima dall'Axis Mundi, e cioè dall'ordine cosmico iscritto dai processi millenari di coevoluzione epigenetica del cervello e della cultura, nel dna.

L'anima creativa si sposta eccentricamente dall'asse verticale definito dalla colonna vertebrale e dal pensiero razionalizzatore e, collocandosi nel cuore (il leone), inizia a "illuminare" entrambi gli emisferi simultaneamente, mentre il piccolo io (il sole di nascita) viene ingoiato dalla nuova identità dell'anima (Il Leone verde che si colloca nel centro del cuore, nel tempo presente).

E' in questo momento che ci si sente veramente se stessi e assumiamo l'identità dell'anima, chiamata dalla tradizione vedica il Sè principiale, mentre nella tradizione alchemica Alessandrina ispirata da San Paolo, il Sè principiale è il coraggio spirituale di denudarsi dell'uomo vecchio per rivestirsi dell'uomo nuovo modellato dall'immagine di Cristo e dall'etere dei saggi.

All'interno del crogiuolo del cuore immaginato dagli alchimisti del '600 è possibile portare a compimento la trasformazione della libido sociale in una concreta "intelligenza, coscienza e conoscenza di relazione" che ispirerà, a livello sociale, la Rivoluzione francese e americana, la carta dei diritti umani, la croce rossa, le istituzioni benefiche e filantropiche, la cultura della pace e la coscienza ecologica.

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