martedì 17 febbraio 2009

Turbamento e dissoluzione di Narciso

La mitologia greca ci insegna un percorso di conoscenza che non è fine a se stesso. I miti sono generati dalla mente universale costituita dagli archetipi. Gli archetipi strutturano la psiche umana nei suoi sostrati subconsci, inconsci e iperconsci e fanno della psiche il regno della relazione, poichè ogni archetipo, non diversamente dallo sceneggiatore, chiede alla mente individuale (il regista del film) di individuare gli attori, le relazioni e le "location" più adatte per lo svolgimento del destino spirituale (la trama del film) dell'anima che si incarna nel corpo (l'opera alchemica cinematografica di traduzione di una realtà virtuale immaginata dallo sceneggiatore in una ulteriore realtà virtuale creata dal regista con il contributo di attori, tecnici e produttori).

La mitologia greca, non diversamente dal cinema, insegna un percorso di conoscenza che non è finalizzato al divertimento puro e semplice. E' vero che l'anima gode quando vede se stessa riflessa nei vizi e nei difetti dei protagonisti, ma è altrettanto vero che l'archetipo interagisce con l'inconscio individuale e collettivo quando l'anima rinviene nella "memoria interiore" una corrispondenza diretta e pregnante di significati al punto che intuisce, in forme subconscie, di essere una emanazione della mente universale, lo sceneggiatore divino.

Il fenomeno del riconoscimento dell'archetipo ispirato dalle vicende della mitologia, dalle trame del cinema e delle favole, e ri-prodotto dalle immagini dell'Arte Alchemica in chiave simbolica, ha un effetto straordinario. ancora incompreso dalla cultura occidentale. RIconoscere l'archetipo che corrisponde al nostro destino di anima significa percepire e sentire ciò che Freud (1919) ha definito "turbamento dell'anima", o "spaesamento del cuore" (Unheimlich). L'archetipo penetra nel cuore (la memoria evolutiva) e determina una "perdita dell'io" per cui lo 'spettatore' non si sente più tra le mura sicure della dimora (Heim), ma sperimenta un turbamento profondo che diventa sgomento quando si "ripete ciclicamente" (il ciclo dei nodi lunari) nella ripetizione involontaria dell'eguale, da ciò che Proust, dal canto suo, definisce la "memoria involontaria".

Spesso l'elemento perturbante viene identificato in una persona, situazione, immagine, sogno o fantasia e produce un effetto angoscioso e destabilizzante. Lo "spaesamento del cuore" provoca la rottura del tempo lineare (Saturno/Cronos) per cui irrompe nella labile coscienza dell'io la "consapevolezza del ritorno del rimosso (Urano è stato ucciso dal figlio Saturno che lo castra e getta i testicoli nel mare di Citera).

Il processo di razionalizzazione messo in atto dalla cultura occidentale, finalizzato a strutturare nel tempo lineare una identità sociale forte e coerente con gli scopi collettivi (Cronos) , rimuove la mente spirituale dell'anima (Urano) dal trono in cui deve risiedere naturalmente. Così come la mente della donna è stata rimossa (castrata da Saturno) dalla cultura e dalla società, per il suo carattere instabile (ciclico) di ascoltare più i suggerimenti provenienti dallo Spirito del Tempo che i comandamenti di DIo, così la mente intuitiva, connessa al ciclo degli archetipi, ha perso il contatto con il tempo storico ed è tuttora incapace di interpretare la "misura dell'eterno ritorno" dei fenomeni sociali, politici e culturali che generano le guerre, le distruzioni e le crisi economiche.

Lo "spaesamento del cuore sociale" è la descrizione del tempo della crisi, della precarietà, di ciò che diventa visibile non appena siamo costretti ad abbandonare le mura dell'antica casa del linguaggio logico e razionale, ma è anche la premessa indispensabile per la "nascita dell'Arte Alchemica" (dal mare di Citera, dalla schiuma generata dai testicoli di Urano, emerge sopra una conchiglia, simbolo di una sintesi intuitiva, Venere Urania), e cioè un rinnovato (rinascente) desiderio di comprendere il significato spirituale delle esperienze, delle relazioni e delle coincidenze che costellano la vita dell'Anima.

Bisogna abbandonare le mura sicure del linguaggio logico-razionale e le strutture cognitive cementate dalla fiducia illimitata nel progresso che ci impedisce di percepire l'irruzione quotidiana degli archetipi contenuti nel corpo mentale di Venere fecondata in vitro dal seme di Urano, la mente spriituale degli artisti. Trasportati dalla cultura dell'anima trasmessa dalla mitologia e dal cinema (il Vento Zefiro) e dai sentimenti del cuore delle donne (il corpo astrale di Aura), che aspirano più degli uomini a conoscere il destino spirituale della propria anima, gli archetipi contenuti nel corpo di Venere possono essere accolti dalla mente (l'isola di Citera) libera dall'assillo del tempo (le dodici Ore).

La mitologia ci insegna un percorso di conoscenza che ci conduce a scoprire il senso della Bellezza, il settimo senso dell'anima. E' attraverso l'amore per la bellezza del corpo, della mente e dello spirito delle donne che è pssibile giungere a percepire il "mistico suono" delle sette Muse, le sette arti, in grado di veicolare il potere degli archetipi, e quindi della mente universale (il ciclo di Urano), nel nostro cuore.

Se diventiamo sensibili alla bellezza estetica e spirituale trasmessa da Afrodite, significa che abbiamo realizzato il senso di sè mentale e siamo disponibili, come insegna il mito di Narciso, ad abbandonare un concetto astratto di Bellezza per abbracciare invece il potere dell'arte (Matrika shakti) di illuminare la mente attraverso un consapevole dispiegamento di simboli, emblemi, metafore, allegorie e mantra, il linguaggio degli archetipi trasmessi dalla Mente Universale.

L' irrompere dell'archetipo nel cuore dell'iniziato all'Arte (Narciso) provoca una perdita provvisoria del senso dell'io in cui solitamente ci identifichiamo, e cioè in quella parte di cervello che non vuole ascoltare la voce dell'anima (la ninfa Eco) che invece è sensibile al tempo ciclico e ripete incessantemente le prime parole di ogni frase per annunciare (in forma subconscia) un cambiamento di vibrazioni nella Mistica Musica universale.

Narciso è bellissimo perchè dotato di senso estetico, ma non conosce l'effetto trascendente della Bellezza di purificare l'io dalla libido, di trasmutare la pigrizia e l'arroganza in desiderio di conoscenza e di trasformare il senso di sè mentale nel senso di sè spirituale di chi è consapevole di avere un destino, un archetipo da interpretare (il nodo lunare sud).

Se la vita diventa un film di cui siamo spettatori della vita delineata dagli archetipi, anche la vita materiale viene percepita dall'alchimista come Regno dell'Illusione e dell'Ignoranza in cui crediamo di essere ciò che non siamo e crediamo di conoscere ciò che non possiamo decifrare con l'intelletto razionalizzatore.

La mitologia ci insegna un percorso di conoscenza in cui diventiamo ciò che che conosciamo. E' questo il segreto degli alchimisti, il segreto di coloro che decidono di essere illuminati dall'amore, dalla coscienza e dalla conoscenza delle donne figlie di Afrodite; donne sensibili al tempo ciclico della luna e che rinunciano all'ego di declamatre verità che ancora non conoscono, ma che percepiscono con il cuore, la mente subconscia femminile.

Eco, per questa sua pretesa di amare (conoscere) chi non vuole essere amato (conosciuto), viene condannata a diventare uno scoglio, metafora di un processo di pietrificazione delle facoltà psichiche intuitive, mentre Narciso scompare all'interno del proprio riflesso, dentro uno specchio (l'dentificazione razionale nel proprio volto/identità sociale e negli stereotipi della bellezza) in cui non si può più riconoscere.


Dissoluzione di Narciso e nascita di Bacco


Se diventiamo sensibili alla bellezza estetica e spirituale trasmessa da Afrodite, significa che abbiamo realizzato il senso di sè mentale e siamo disponibili, come insegna il mito di Narciso, ad abbandonare un concetto astratto di Bellezza per abbracciare invece il potere dell'arte di illuminare la mente attraverso un consapevole dispiegamento di simboli, emblemi, metafore, allegorie e mantra (matrika shakti), il linguaggio degli archetipi trasmessi dalla Mente Universale.

Il fenomeno di adesione ai canoni della Bellezza che da millenni illuminano non solo l'arte, ma anche i comportamenti morali, etici e spirituali degli individui che hanno fatto la storia dei sentimenti umani, avviene ogni qualvolta che percepiamo una vibrazione sottile nel cuore e appare, in forme più o meno profonde, il segno del turbamento.

Gli innamorati, le donne e gli artisti sperimentano il fenomeno ciclicamente, ogni volta che l'energia spirituale (Venere urania) si colloca nel "cuore" (la luna è in quadratura al sole, nella fase di luna crescente e decrescente). Il turbamento segna l'inizio di una fase di introversione psichica, mentale e creativa in cui diventa possibile assimilare, in forme subconscie, inconscie e iperconscie, le "sette regole di Afrodite" che sono propedueutiche alla purificazione della libido (amor sui), alla trasmutazione delle sensazioni corporee in consapevolezza percettiva (senso di sè) e trasformazione dell' identità cosciente in comprensione razionale delle potenzialità trascendenti della mente (luna piena) e dei poteri dell'intuizione supercosciente (luna nuova).

L'interpretazione freudiana del mito di Narciso, ricondotta alla sola tematica dell'amor sui, è certamente limitativa, anche se rappresenta il fenomeno più evidente che emerge nell'individuo quando impara l'arte di comunicare (intelligenza di relazione), e quindi di influenzare, persuadere, suggestionare e manipolare la psiche (la ninfa Eco), anche semplicemente ritraendosi e disdegnando il contatto. Il senso di sè mentale, sintesi di tutte le possibili forme di comunicazione e di ricezione delle informazioni che, per quanto possibile, sono in grado di esprimere nelle mie relazioni con mondo, degenera spesso in autocompiacimento, arroganza e presunzione, caratteristiche peculiare di chi viene subito etichettato ironicamente dalle donne come "vanesio", "saputello", "seduttore senza scrupoli" o "quello più bello degli altri".

E' in questa fase che si sviluppa la forza del desiderio e la sensazione di poter realizzare qualsiasi desiderio, a cui corrisponde, in caso di successo, uno sviluppo ipertrofico dell'ego, l'unico in grado, attraverso un processo di motivazione, scelta e decisione finalizzato agli scopi, a dare valore all'oggetto del desiderio. La capacità di orientare il desiderio su un oggetto è chiamato libido. La libido è considerata il carburante dell'alchimia spirituale poichè il suo scopo immediato (subconscio) è di reintegrare a sè l'essenza dell'oggetto desiderato.

La libido rappresenta la forza mentale primaria che ci permette di integrare dentro di noi le "energie" indispensabili per realizzare l'equilibrio psicologico e materiale. Quando la libido è orientata verso l'esterno l'individuo vaga alla ricerca del denaro, della bellezza e del piacere che rappresentano le esperienze necessarie all'io mentale (il Figliol prodigo) per dissipare tutte le risorse psichiche e materiali e ritornare così alla casa del padre (la razionalità evolutiva). Quando la libido dà forza al desiderio di conoscere se stessi, o di conoscere le verità spirituali, e si rivolge all'interno, accade che l'io mentale "sprofonda" nell'introversione psichica (malinconia adusta) e infine creativa (melanconia generosa), considerati gli stati d'animo che dischiudono all'Alchimia della percezione, della coscienza e della conoscenza di sè.

Anche Narciso è pervaso dall'amor sui, dalla libido di realizzare i desideri del cuore, e non dà retta all'eco della propria anima che lo "segue e lo osserva da lontano nascosta dietro gli alberi", metafora di una condizione subconscia in cui i desideri dell'anima (di introversione amorosa) vengono trascurati per privilegiare i desideri dell'ego. Narciso non solo disdegna di ascoltare i desideri di Eco, ma si prende gioco della libido femminile che, a differenza di quella maschile, cerca nel partner una possibile integrazione di ciò che effettivamente "manca" nel corpo femminile (l'intinto di agire).

Per questo motivo Amore, figlio di Afrodite, decide di punirlo. La punizione è semplice. Amore, simbolo del turbamento estetico e sentimentale, invoca la Dea Nemesi e inverte la direzione della libido dall'esterno verso l'interno. L'introversione del desiderio si traduce in desiderio di conoscenza e accende l'istinto di riflessione iscritto nel dna femminile. L'introversione della libido costringe ogni individuo a "guardarsi allo specchio" e a riflettere sul significato simbolico delle relazioni e dei rapporti che stabiliamo con le persone e le cose.

La libido infatti va alla ricerca di ciò che manca all'Anima per evolvere in coscienza sensoriale di sè (Bacco) ed ascendere "al cielo" (Arianna). L'autoconoscenza, così come insegna il mito di Dioniso che muore mentre si osserva allo specchio, è la soglia che ci permette di comprendere la dimensione illusoria della realtà creata dalla libido egocentrica e il potenziale mistificatorio connesso a tutte le attività mentali e relazioni in cui la libido scende a patti con la libido altrui pur di perseguire i propri scopi. La verità è oltre lo specchio e l'autoconoscenza, frantumando la dimensione dionisiaca dell'esistenza materiale, ci conduce oltre l'illusione, la mistificazione e la ricerca di piaceri sensoriali effimeri.

La mitologia greca ci avverte che Narciso a un certo punto si disintegra. L'introversione della libido provoca una graduale dissoluzione dell'ego e l'amor sui si traduce in una nuova e più raffinata coscienza di sè. Narciso "muore" e rimane come addormentato sulla sponda del fiume (narcotizzato dai petali di coscienza da lui stesso generati nel fiore omonimo), mentre al suo fianco "nasce" la figura straordinario di Bacco.

Bacco, interprete sublime della coscienza sensoriale dell'alchimista che introverte la libido per ricercare i piaceri dell'anima attraverso la distillazione dei sensi corporei, mentali e spirituali (gli Elixir), è la prosecuzione logica della Filosofia di Afrodite: Narciso segna la transizione dal "senso di sè mentale" al "senso di sè sensoriale /spirituale" di Bacco. Lo spiritualità non trascende l'uomo, ma è un valore terreno, conquistato attraverso lo sviluppo sensoriale e l'osservanza delle regole dell'Arte

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