lunedì 2 marzo 2009

Il senso tragico

Meleagro uccide il cinghiale e gli zii di Atalanta. L'impresa, apparentemente priva di eroismo, cela invece la complessa dinamica costruita dalla libido maschile e femminile. La società che sviluppa il "senso di sè mentale", sintesi di tutte le attività mentali tese a migliore le condizioni di vita materiale (mercati, commerci, transazioni virtuali di denaro, pianificazioni, regime liberista, capitalismo....) finisce prima o poi per subire le ire Diana.

Il culto del profitto e del benessere materiale, lo stesso celebrato da Eneo, re degli Etoli di Calidone che festeggia la produzione record del raccolto come un obiettivo primario verso cui orientale la libido (la forza genetica predisposta ad integrare gli opposti), è all'origine della tragedia umana. La recente crisi del sistema bancario, vittima consapevole di operatori finanziari privi di scrupoli, e carnefice di tutti i piccoli investitori, ripresenta l'archetipo del Cinghiale che finisce per terrorizzare e distruggere il patrimonio economico e le coscienze individuali.

L'ira di Diana, archetipo del processo di evoluzione del senso di sè mentale in percezione cognitiva delle dinamiche che portano al collasso "materiale e spirituale" della società, non colpisce unicamente la collettività in senso generico, ma si "incarna" nelle dinamiche famigliari come "destino annunciato" di morte e distruzione.

Il film di Sidney Lumet, "Onora il padre e la madre", rappresenta la vicenda di "Eneo e del cinghiale" ai giorni nostri, all'interno di una dinamica famigliare che non è raro riscontrare nelle trame di violenza che affliggono la vita degli individui. L'archetipo di Eneo si "incarna" nella figura di un uomo che per amore del denaro e del lavoro (il papa direbbe "per amore di Mammona") trascura i due figli, li priva di attenzioni e del nutrimento delle parole che rappresentano l'unico mezzo di trasmissione della coscienza morale indispensabile allo sviluppo psicologico dell'individuo.

La trama ci presenta "Eneo" sulla soglia della pensione. E' ricco, ha una gioielleria e condivide la sua "fortuna" con la moglie. Ha due figli, molto diversi tra loro. Il più giovane è fragile, insicuro, psichico, completamente incapace di contenere l'ansia, la paura e l'istinto adrenalinico di fuga (l'emisfero destro femminile); l'altro, invece, è razionale, freddo, mentale, analitico (fa anche il ragioniere) e persegue i suoi scopi con lucidità priva di qualsiasi scrupolo morale o etico (l'emisfero sinistro maschile).

"Eneo" non sa di aver clonato se stesso, la propria libido, nell' anima del figlio più grande, anche se, in forma subconscia, spera che il figlio diventi migliore e più bravo di lui. "Eneo" non si accorge che l'ira di Diana si è materializzata a livello genetrico e che il "Cinghiale" vive all'interno del corpo e della psiche del figlio maggiore (l'emisfero sinistro), pronto ad esplodere e a rivelarsi in tutta la sua libido selvaggia.

Leggendo la "trama" si comprende che la tragedia ha un unico protagonista: la libido. La libido maschile (il cinghiale) provoca morte, cattive azioni, violenza, truffe, raggiri, speculazione, immoralità, spregiudicatezza, follia. La libido femminile (gli zii di Atalanta) è invece più sottile, quasi invisibile, ma non meno crudele e assetata di "bella vita, confort, piacere, edonismo, lussuria, e quindi capace di tradire e di "voltare le spalle" al momento opportuno.

Il Cinghiale semina orrore. L'intelligenza finalizzata al perseguimento degli obiettivi produce l'azione immorale e priva di coscienza di relazione. C'è un unico rimedio. Uccidere il cinghiale, al più presto. La morte della moglie causata dalla stoltezza umana (il rapinatore) indotta dalla pulsione psichica nel cervello (il figlio minore) ispirata dalla Libido (il figlio maggiore), produce un rapido cambiamento nel Padre (coscienza). La volontà di conoscere l'autore del delitto lo conduce a riscoprire le "funzioni" evolutive di Diana (la percezione cognitiva)

Diana, la percezione della verità finalizzata alla conoscenza, riprende il suo posto nella "coscienza di relazione" (Meleagro, il filius mercurius) ed Eneo, riscoprendo la volontà di eliminare alla radice il male, diventa come Meleagro e insegue il figlio maggiore fino a soffocarlo con le sue mani. La tragedia è giunta al suo epilogo.

La libido si può sconfiggere solo con la morte. Può essere educata, istruita e veicolata verso scopi elevati, ma rimarrà sempre il "peccato originale" da purificare con il rito del Battesimo. A questo servono i riti e le iniziazioni all'arte di Afrodite. Ma lo abbiamo dimenticato.

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